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Test e disturbi della personalità

Test e disturbi della personalità

Per diagnosticare un disturbo di personalità, si utilizzano test e strumenti clinici specifici, ma è importante che questi siano somministrati e interpretati esclusivamente da professionisti qualificati, come psicologi o psichiatri, specializzati in psicodiagnosi e in possesso dell’abilitazione necessaria. Vediamo i principali aspetti.

Test per la diagnosi dei disturbi di personalità

Alcuni dei test più utilizzati per individuare i disturbi di personalità sono:

  1. Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2): È uno dei test di personalità più usati e validati a livello internazionale. Consente di valutare vari aspetti della personalità e di rilevare la presenza di disturbi psicologici e di personalità.
  2. Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (MCMI-III): Progettato specificamente per valutare i disturbi di personalità e le problematiche cliniche, il MCMI fornisce un quadro dettagliato di tratti di personalità patologici e delle sindromi cliniche associate.
  3. Intervista clinica strutturata per i disturbi di personalità (SCID-5-PD): Basata sui criteri del DSM-5, questa intervista clinica permette di identificare specifici disturbi di personalità, seguendo un protocollo strutturato e standardizzato.
  4. Questionario dei 16 fattori della personalità di Cattell (16PF): Sebbene non sia specificamente orientato ai disturbi di personalità, il 16PF può dare indicazioni sulle caratteristiche della personalità e sugli aspetti che potrebbero suggerire la presenza di tratti disfunzionali.
  5. Inventario di personalità per il DSM-5 (PID-5): Utilizzato per valutare i tratti di personalità patologici in base ai criteri del DSM-5, questo strumento fornisce informazioni su dimensioni della personalità come affettività negativa, distacco e disinibizione.

Chi può somministrare i test e a chi

  • Professionisti abilitati: Solo psicologi e psichiatri qualificati possono somministrare e interpretare questi test diagnostici. Devono essere iscritti all’albo e avere una formazione specifica in psicodiagnostica e psicopatologia.
  • Popolazione adulta e adolescente: In genere, questi test sono somministrati a pazienti adulti o adolescenti con il consenso dei genitori o tutori, se minorenni.
  • Ambiti di somministrazione: I test per i disturbi di personalità sono utilizzati in contesti clinici e psichiatrici, spesso su richiesta di un medico o di uno psichiatra, per una valutazione più approfondita della persona.

Terapia psicologica per i disturbi di personalità

La terapia per i disturbi di personalità dipende dal tipo e dalla gravità del disturbo, ma i principali approcci sono:

  1. Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC): Si concentra sulla modifica di pensieri e comportamenti disfunzionali, aiutando i pazienti a sviluppare strategie di coping e a migliorare le abilità relazionali.
  2. Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT): Spesso utilizzata per il disturbo borderline di personalità, la DBT aiuta i pazienti a gestire emozioni intense e comportamenti impulsivi, favorendo la regolazione emotiva.
  3. Schema Therapy: Aiuta i pazienti a riconoscere e modificare gli schemi emotivi e comportamentali disfunzionali, fornendo un lavoro di ristrutturazione a lungo termine.
  4. Psicoterapia Psicodinamica: Mira a esplorare le radici inconsce dei comportamenti e delle emozioni problematiche, fornendo una comprensione profonda delle dinamiche personali.

Come comunicare i risultati dei test psicologici

La comunicazione dei risultati è un passaggio delicato e deve essere gestita con competenza e sensibilità. Ecco come dovrebbe avvenire:

  1. Contesto di riservatezza: Il colloquio di restituzione dei risultati deve avvenire in un contesto riservato e sicuro, rispettando la privacy del paziente.
  2. Linguaggio accessibile: Lo psicologo deve spiegare i risultati usando un linguaggio chiaro e comprensibile, evitando terminologia eccessivamente tecnica.
  3. Approccio supportivo: È fondamentale che lo psicologo presenti i risultati in modo non giudicante, sottolineando che i tratti della personalità possono essere affrontati e gestiti con il giusto supporto terapeutico.
  4. Spiegazione delle opzioni di trattamento: Lo psicologo dovrebbe illustrare le opzioni di trattamento più indicate e rassicurare la persona sulle possibilità di miglioramento e gestione delle difficoltà.
  5. Domande e chiarimenti: Lasciare spazio al paziente per esprimere dubbi e fare domande è essenziale per garantire che comprenda pienamente i risultati e si senta compreso.

Comunicare una diagnosi psicologica a una persona che non si è mai incontrata è inappropriato e non etico. La diagnosi psicologica richiede una valutazione diretta e approfondita, attraverso colloqui, osservazioni e, spesso, test diagnostici. Questa pratica si basa su alcuni principi fondamentali:

  1. Valutazione completa e personalizzata: Una diagnosi psicologica si fonda su una valutazione completa e accurata, che richiede tempo e contatto diretto con il paziente. Ogni individuo ha una storia e un contesto unici, e molte sfumature possono essere comprese solo attraverso l’interazione.
  2. Rapporto di fiducia: La diagnosi viene comunicata in un contesto di fiducia e rispetto. È importante instaurare una relazione professionale che dia spazio alla persona di capire, accettare e discutere i risultati, cosa che richiede un contatto diretto e personale.
  3. Etica e responsabilità professionale: Secondo i codici deontologici di psicologi e psichiatri, formulare e comunicare una diagnosi senza aver mai incontrato la persona viola i principi etici e professionali. Una diagnosi fatta a distanza e senza un contatto diretto rischia di essere errata e di arrecare più danno che beneficio.
  4. Rischio di interpretazioni errate: Senza un contatto diretto, è facile incorrere in interpretazioni sbagliate che potrebbero portare a diagnosi inadeguate e a una comunicazione poco empatica e non supportiva.

Come avviene una diagnosi corretta

Una diagnosi psicologica corretta avviene attraverso:

  • Colloqui diretti: Preferibilmente, questi includono valutazioni multiple, in cui il professionista esplora la storia, le esperienze e le difficoltà della persona.
  • Utilizzo di Test Diagnostici (se necessario): Test standardizzati possono essere somministrati direttamente e valutati da un professionista qualificato, ma anche questi strumenti sono solo un supporto alla diagnosi.
  • Interventi di Restituzione Personalizzati: Lo psicologo o lo psichiatra comunica i risultati e le diagnosi in modo chiaro e supportivo, spiegando cosa significano i sintomi e quali sono le opzioni di trattamento disponibili.

In sintesi, una diagnosi psicologica deve essere un processo empatico, rispettoso e accurato, che non può prescindere dal contatto diretto con la persona.

State attent* a Chi fa diagnosi senza avervi mai incontrato o ha incontrato qualcun* di vostra conoscenza (che ha riportato informazioni su di voi). 

Letteratura Consigliata

  • “Disturbi di Personalità” di Otto Kernberg – Un classico della psicologia dei disturbi di personalità che esplora le origini e i trattamenti.
  • “Linee Guida per la Diagnosi e il Trattamento dei Disturbi di Personalità” dell’American Psychiatric Association – Per un approfondimento sui protocolli di trattamento.
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