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Serie tv e figli che uccidono

Serie tv e figli che uccidono

Ci sono diverse serie TV che trattano il tema dei figli che uccidono i genitori, esplorando le dinamiche psicologiche, familiari e sociali che possono portare a questo tipo di atti estremi. Queste serie spesso cercano di analizzare i fattori psicologici e relazionali che stanno alla base di tali comportamenti, spesso toccando temi come il trauma, la rabbia repressa, la manipolazione e il disturbo della personalità.

Serie TV

  1. “Bates Motel”
    La serie è un prequel del film “Psycho” di Alfred Hitchcock e racconta la storia di Norman Bates e il suo rapporto ossessivo con la madre Norma. Il legame tra i due è patologico e porta Norman a sviluppare una personalità dissociativa che lo spinge a commettere omicidi, incluso quello della madre.
  2. “The Act”
    Basata su una storia vera, la serie racconta la vicenda di Gypsy Rose Blanchard, una giovane donna che, dopo essere stata sottoposta a gravi abusi psicologici e fisici dalla madre (affetta dalla sindrome di Münchhausen per procura), si ribella e, insieme al suo fidanzato, pianifica l’omicidio della madre.
  3. “Monsters”                                                                                                                                                                                                                  E’ la storia dei Menéndez, famiglia ricca e in vista: il padre José e la madre Mary Louise “Kitty” vengono uccisi a colpi di fucile in pieno volto, sfigurati con inaudita ferocia, dai figli poco più che adolescenti, il 20 agosto 1989. Il processo dei due fratelli cattura l’attenzione dell’opinione pubblica degli Stati Uniti, soprattutto perché i ragazzi sostengono che l’atto sia il risultato di anni di abusi subiti dal padre. Lyle, 21 anni, ed Erik, 18, nella realtà sono stati condannati per omicidio di primo grado e all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, Questo perché ritenuti, in realtà, motivati dal desiderio di ereditare l’ingente patrimonio di famiglia.

Aspetti psicologici

  1. Disturbi della personalità
    Spesso i figli che uccidono i genitori nelle serie TV (e anche nella realtà) sono raffigurati con disturbi della personalità, come il disturbo borderline, il disturbo antisociale o narcisistico. Questi disturbi possono alterare il senso di empatia e favorire comportamenti impulsivi o manipolativi.
  2. Relazioni tossiche e abusi
    Il tema degli abusi, sia fisici che psicologici, è un fattore spesso evidenziato in queste storie. Ad esempio, l’abuso genitoriale può creare una dinamica di rabbia repressa e desiderio di liberazione, come nel caso di Gypsy Rose Blanchard in “The Act”. La manipolazione o il controllo ossessivo possono portare i figli a vedere l’omicidio come un atto di ribellione o di libertà.
  3. Trauma infantile
    I traumi vissuti durante l’infanzia, come la negligenza, l’abuso o il controllo eccessivo, possono avere un impatto profondo sullo sviluppo psicologico dei figli. Nelle storie che riguardano il parricidio, il trauma è spesso presentato come la causa scatenante dietro il comportamento omicida.
  4. Infantilizzazione e dipendenza patologica
    Alcuni figli, come Norman Bates in “Bates Motel”, sviluppano una dipendenza patologica dai genitori. L’infantilizzazione, dove i genitori mantengono i figli in uno stato di eterna dipendenza emotiva o fisica, può creare una frattura psicologica che sfocia in un violento tentativo di liberazione.
  5. Disturbi psichiatrici
    La schizofrenia, il disturbo bipolare o altre condizioni mentali gravi possono essere presenti in alcuni casi, e spesso complicano il quadro. In “Bates Motel”, Norman soffre di una forma di dissociazione che lo porta a non ricordare i suoi omicidi, compreso quello della madre.

Articoli e risorse psicologiche

Esistono studi che trattano il parricidio e le dinamiche psicologiche dei figli che uccidono i genitori. Alcuni dei fattori chiave che emergono dagli studi includono:

  • Traumi infantili e abusi domestici: Molti casi di parricidio sono collegati a storie di abuso prolungato e relazioni familiari tossiche. La violenza è spesso vista come una forma di liberazione.
  • Rabbia repressa e vendetta: In molti casi, i figli possono sentire una rabbia profonda nei confronti dei genitori a causa di maltrattamenti o ingiustizie percepite, che possono sfociare in atti estremi.
  • Problemi mentali: Disturbi come la schizofrenia o altri gravi problemi mentali sono spesso correlati a casi di parricidio. Il disordine mentale può alterare la percezione della realtà e portare a comportamenti estremi.

I rischi

Il tema del rischio di emulazione derivante dalle serie TV che trattano atti criminali come il parricidio ( ma anche dell’omicidio o altri comportamenti violenti) è stato oggetto di discussione nel campo della psicologia, dei media e della sociologia. La rappresentazione della violenza in TV, specialmente quando coinvolge figure familiari come i genitori e i figli, può avere un impatto sui comportamenti di spettatori vulnerabili, ma il legame tra la visione di contenuti violenti e l’emulazione è complesso.

Aspetti psicologici legati all’emulazione

  1. Vulnerabilità degli spettatori
    Non tutti gli spettatori sono influenzati allo stesso modo dai contenuti televisivi. Gli individui vulnerabili, come adolescenti o persone con disturbi mentali preesistenti, possono essere più propensi a emulare comportamenti visti in TV. I soggetti in difficoltà possono identificarsi con personaggi che affrontano situazioni di abuso o trauma, vedendo nell’omicidio una soluzione alle loro sofferenze personali.
  2. Effetto di desensibilizzazione
    L’esposizione continua a scene di violenza può desensibilizzare gli spettatori, riducendo la percezione della gravità di un atto criminale come l’omicidio. Quando la violenza è normalizzata o non viene presentata in modo critico, può sembrare una soluzione accettabile in situazioni di estrema difficoltà.
  3. Glorificazione della violenza
    Alcune serie TV potrebbero glorificare i crimini o i criminali, presentandoli come figure carismatiche o affascinanti. Questo può portare alcuni spettatori a vedere comportamenti violenti come desiderabili o ammirabili, specialmente se i personaggi non subiscono conseguenze reali per le loro azioni.
  4. Effetto Werther
    Questo fenomeno, osservato per la prima volta dopo la pubblicazione del romanzo “I dolori del giovane Werther” di Goethe, descrive l’aumento di casi di suicidio in seguito alla rappresentazione di un suicidio nella narrativa. L’idea di emulazione è stata collegata anche ai media moderni, con il timore che storie di crimini o atti violenti, se presentate in modo troppo grafico o dettagliato, possano indurre persone vulnerabili a seguire lo stesso percorso.

Strategie per mitigare il rischio di emulazione

  1. Avvertenze e messaggi educativi
    Alcune serie TV, come “13 Reasons Why”, hanno aggiunto avvertenze e messaggi di supporto prima e dopo gli episodi più controversi, indicando risorse di supporto psicologico. Questo tipo di contesto può aiutare gli spettatori a comprendere meglio la gravità delle tematiche trattate e a cercare aiuto se si trovano in difficoltà.
  2. Rappresentazione responsabile
    Gli autori e i produttori hanno una responsabilità nel rappresentare i comportamenti violenti con attenzione, assicurandosi di non glorificare l’omicidio o altri atti criminosi. Mostrare le conseguenze legali, emotive e psicologiche degli atti criminali può aiutare a prevenire l’emulazione.
  3. Supporto psicologico post-visione
    Alcuni programmi televisivi offrono risorse di supporto agli spettatori vulnerabili. Le reti televisive potrebbero collaborare con associazioni di salute mentale per garantire che i contenuti sensibili siano accompagnati da informazioni su come ottenere aiuto.
  4. Analisi critica nei media
    I critici e i media possono contribuire discutendo apertamente il rischio di emulazione e invitando il pubblico a riflettere in modo critico sui contenuti che guardano, piuttosto che assorbirli passivamente.

Conclusione

Il rischio di emulazione legato alla visione di serie TV che rappresentano omicidi e crimini familiari è reale, ma dipende da molti fattori, tra cui la vulnerabilità degli spettatori e il modo in cui questi contenuti vengono presentati. La responsabilità è condivisa tra i creatori di contenuti, i media e gli spettatori stessi.

 

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