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Perché non si dovrebbe “parlare male” dei professori dei propri figli

Perché non si dovrebbe “parlare male” dei professori dei propri figli

Proprio qualche giorno dopo essermi confrontato con una paziente sul tema “Insegnanti e figli”, al bar ho ascoltato una discussione molto accesa tra genitori di adolescenti (con gli adolescenti accanto), nei quali venivano espresse parecchie perplessità sulle modalità d’insegnamento “discutibili” degli insegnanti (carico di compiti, competenze tecnico professionali e relazionali).

Negli ultimi anni, si è osservata una crescente tendenza da parte di alcuni genitori a criticare apertamente gli insegnanti dei propri figli, spesso in loro presenza. Questo fenomeno, benché talvolta motivato da una percezione di ingiustizia o da un eccesso di protezione, può avere implicazioni psicologiche rilevanti sul benessere e lo sviluppo dei bambini, oltre a compromettere l’armonia tra famiglia e istituzione scolastica.

Il ruolo dell’insegnante nella vita dei bambini

Gli insegnanti non sono solo trasmettitori di conoscenze, ma anche figure di riferimento che contribuiscono alla formazione emotiva, sociale e morale dei bambini.

La scuola rappresenta un ambiente cruciale per apprendere valori come il rispetto delle regole, l’accettazione dell’autorità e la gestione delle relazioni interpersonali.

Quando i genitori criticano gli insegnanti in presenza dei figli, questo equilibrio educativo viene minato. I bambini e ragazzi, infatti, potrebbero percepire l’insegnante come un’autorità non legittima, indebolendo la loro motivazione ad apprendere e rispettare le regole scolastiche. Di conseguenza, il rapporto tra studente e docente può deteriorarsi, compromettendo sia l’esperienza educativa sia la crescita personale del bambino.

Le conseguenze psicologiche sui figli

1. Sfiducia nelle figure di autorità

Le critiche aperte da parte dei genitori trasmettono un messaggio chiaro ai figli: le figure di autorità non meritano rispetto. Questo può portare a un atteggiamento di sfiducia generalizzata verso gli insegnanti e, più in generale, verso tutte le istituzioni. I bambini e ragazzi potrebbero non sentirsi obbligati a seguire le regole scolastiche o a considerare valide le valutazioni degli insegnanti, con effetti negativi sul loro rendimento e sulla disciplina.

2. Modello di gestione dei conflitti inadeguato

Parlare male di un insegnante davanti ai figli insegna implicitamente che i conflitti non vanno affrontati in modo diretto e costruttivo, ma attraverso la critica e il discredito. Questo atteggiamento può influenzare il modo in cui i minori gestiscono i propri problemi, rendendoli meno inclini al dialogo e alla ricerca di soluzioni condivise.

3. Ansia e senso di insicurezza

I bambini e ragazzi che assistono a critiche verso i loro insegnanti possono sviluppare ansia e senso di insicurezza. Sentirsi divisi tra il genitore, che critica, e l’insegnante, che rappresenta una figura di riferimento quotidiana, li pone in una posizione difficile da gestire emotivamente. Questa tensione può influire negativamente sulla serenità scolastica, creando un ambiente percepito come ostile.

4. Rinforzo di atteggiamenti negativi verso la scuola

Se un genitore svaluta l’insegnante, il bambino e ragazzo potrebbe iniziare a giustificare la mancanza di impegno, disciplina e rispetto nei confronti delle attività scolastiche. Questo atteggiamento può evolvere in una generale disaffezione verso lo studio, riducendo la motivazione e, nel lungo termine, compromettendo il successo educativo.

Perché i genitori criticano gli insegnanti?

Dietro le critiche dei genitori verso i professori si celano spesso ragioni personali. Molti desiderano proteggere i propri figli da situazioni percepite come ingiuste o difficili, altri proiettano sulle dinamiche scolastiche le proprie aspettative o frustrazioni.

  • Iperprotettività: Alcuni genitori, spinti dal desiderio di evitare sofferenze ai figli, tendono a intervenire in modo eccessivo, privandoli della possibilità di affrontare autonomamente le difficoltà.
  • Esperienze personali negative: Spesso, le critiche riflettono insoddisfazioni vissute dai genitori nel proprio passato scolastico. Questo può portarli a vedere la scuola come un ambiente ostile, anche senza motivazioni oggettive.
  • Fraintendimenti comunicativi: In alcuni casi, il conflitto nasce da una scarsa comunicazione tra scuola e famiglia, che alimenta equivoci e tensioni.

Come affrontare i problemi scolastici in modo costruttivo

1. Stabilire un dialogo con gli insegnanti

La comunicazione aperta e rispettosa è la chiave per risolvere i problemi scolastici. I genitori dovrebbero confrontarsi con gli insegnanti per chiarire eventuali malintesi, esprimere le proprie preoccupazioni e trovare soluzioni condivise. Un dialogo basato sull’ascolto reciproco rafforza la collaborazione tra scuola e famiglia.

2. Separare i ruoli

È importante che i genitori spieghino ai figli che, pur potendo avere opinioni diverse, gli insegnanti sono figure che meritano rispetto. Questo aiuta i bambini e ragazzi a distinguere tra i conflitti degli adulti e il loro ruolo di studenti, promuovendo un approccio equilibrato verso l’autorità.

3. Dare il buon esempio

I bambini e ragazzi imparano osservando i comportamenti degli adulti. Mostrare rispetto verso gli insegnanti, anche in situazioni di disaccordo, insegna ai figli il valore del rispetto e della comunicazione non violenta.

4. Promuovere l’autonomia

Incoraggiare i bambini e ragazzi a gestire i piccoli conflitti scolastici in modo autonomo li aiuta a sviluppare resilienza e capacità di problem-solving. I genitori possono offrire supporto emotivo, ma senza sostituirsi completamente ai figli.

Conclusioni

Parlare male dei professori dei propri figli davanti a loro non è solo controproducente, ma può generare conseguenze durature sullo sviluppo psicologico ed educativo dei ragazzi.

I genitori hanno la responsabilità di costruire un ponte tra la scuola e la famiglia, promuovendo il rispetto reciproco e insegnando ai propri figli a gestire le difficoltà in modo costruttivo.

Criticare gli insegnanti non solo mina il rapporto educativo, ma priva i bambini e ragazzi di un ambiente sereno e favorevole alla crescita.

Lavorare insieme alla scuola, invece, rappresenta la via migliore per garantire ai ragazzi un’educazione completa e armoniosa.

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