Parlare della malattia e della morte con le/i bambin*
Ieri sera ho visto il film svedese Let go. Diretto e interpretato da Josephine Bornebusch, il film esplora le difficoltà di una famiglia moderna alle prese con dinamiche complesse e tensioni latenti.
Spoiler: non vi potrà lasciare indifferenti ed ancora oggi ne “porto addosso” la tensione e la tristezza dei dialoghi ma soprattutto dei silenzi.
La trama ruota attorno a Stella, una donna che si trova a sostenere da sola il peso della famiglia mentre suo marito Gustav, distante e infedele, le comunica di volere il divorzio. Come ultimo tentativo per salvare la loro unione e rafforzare i legami familiari, Stella propone una vacanza, sperando che possa riavvicinare tutti i membri della famiglia. Il viaggio mette in evidenza le tensioni e le problematiche della coppia, ma anche la resilienza e l’importanza dei legami familiari, culminando in un finale dolce-amaro che invita alla riflessione su amore, sacrificio e dialogo all’interno delle relazioni familiari
Il film tratta temi profondi come la malattia terminale e il processo del distacco, esplorando il modo in cui le persone, in particolare i bambini e i familiari, affrontano la sofferenza e l’inevitabilità della morte.
Affrontare il tema della malattia e della morte con i bambini e i familiari è una questione delicata che la psicologia consiglia di trattare con sensibilità e sincerità, adattando il linguaggio all’età dei bambini e usando parole semplici e rassicuranti.
È importante che i genitori e i familiari offrano un ambiente sicuro dove i bambini possano esprimere le proprie emozioni e fare domande. La psicologia sottolinea che, soprattutto con i più giovani, è utile convalidare le loro emozioni e chiarire dubbi, favorendo l’elaborazione del dolore attraverso il dialogo e la vicinanza emotiva.
Affrontare la malattia e la morte con i bambini
La psicologia offre strategie per discutere di malattia e morte in modo che sia comprensibile e gestibile per i bambini, adattandosi alla loro età e al loro sviluppo cognitivo ed emotivo.
- Comunicazione aperta e onesta: È importante usare un linguaggio semplice e chiaro, evitando eufemismi che possano confondere i bambini. Spiegare che la morte è una parte della vita, rispondendo con sincerità alle loro domande, aiuta a ridurre il senso di mistero e paura.
- Dare spazio alle emozioni: I bambini devono sapere che è normale provare emozioni forti, come tristezza, rabbia o confusione. È utile dare il buon esempio, mostrando loro che anche gli adulti provano emozioni ma riescono a gestirle.
- Utilizzare racconti e libri: Alcuni libri per bambini affrontano il tema della morte in modo delicato, offrendo una prospettiva comprensibile e rassicurante. Le storie aiutano i bambini a elaborare concetti complessi attraverso simboli e immagini.
- Creare rituali e ricordare chi è mancato: La psicologia suggerisce che rituali semplici, come ricordare una persona cara attraverso foto o racconti, aiutano i bambini a mantenere un legame affettivo con il defunto, favorendo un’elaborazione positiva del lutto.
Affrontare la malattia e la morte con i familiari
Per gli adulti, la gestione della malattia e del lutto spesso richiede un approccio diverso, data la maggiore consapevolezza emotiva e cognitiva.
- Sostenere un dialogo aperto: Parlarne tra adulti può aiutare a ridurre il senso di solitudine che spesso accompagna il lutto. Affrontare i sentimenti e le preoccupazioni è un passo importante per mantenere un supporto reciproco.
- Esprimere ed elaborare le emozioni: Il sostegno psicologico, anche con gruppi di ascolto o terapie di gruppo, permette di condividere le proprie esperienze e di normalizzare il dolore e la tristezza che emergono nei periodi di malattia o di lutto.
- Supporto psicologico per l’elaborazione del lutto: La terapia psicologica offre strumenti per affrontare il lutto, ad esempio la Terapia Cognitivo-Comportamentale e il supporto basato sull’EMDR, aiutando le persone a superare l’angoscia.
Cosa dice la psicologia
Secondo la psicologia, l’elaborazione del lutto è un processo che coinvolge varie fasi, dalla negazione alla rabbia, alla tristezza, fino all’accettazione. Il modo in cui ciascuno affronta questi passaggi è unico, e non esiste un percorso “corretto” o “sbagliato”. Tuttavia, sentirsi compresi e avere il sostegno di altre persone può fare una grande differenza.
Anche con i bambini, l’importante è incoraggiare un approccio che permetta di vivere il lutto come un processo di crescita, riducendo l’isolamento emotivo e favorendo un percorso di accettazione e memoria positiva.
FateVi sempre aiutare dai Professionisti della salute.