“L’arte” di inventare e mentire
PER L.
Inventarsi cose, cioè raccontare eventi o situazioni non reali, può essere una manifestazione di diversi fattori psicologici, come bisogni emotivi non soddisfatti, tentativi di attirare attenzione o anche disturbi psicologici più profondi. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) può essere uno strumento molto utile per affrontare queste tendenze, poiché lavora sui pensieri distorti e sui comportamenti disfunzionali che portano le persone a inventare storie o a mentire.
Motivi comuni per cui una persona può inventarsi cose
- Bisogno di accettazione o approvazione:
- Alcune persone inventano storie per sembrare più interessanti o per ottenere l’accettazione da parte degli altri. Questo può derivare da un basso livello di autostima o da un profondo bisogno di sentirsi valorizzati.
- Evitare la responsabilità o le conseguenze:
- In alcuni casi, inventare cose può essere un modo per evitare di affrontare la realtà, eludendo le conseguenze negative delle proprie azioni o scelte. È una forma di meccanismo di difesa.
- Coprire un senso di inadeguatezza:
- Le persone possono inventare fatti per compensare una percezione di mancanza o di insuccesso nella vita reale, cercando di costruire una “storia alternativa” in cui si sentono più validi.
- Desiderio di controllo:
- Inventarsi cose può anche essere un modo per manipolare la percezione degli altri e mantenere una sorta di controllo sugli eventi o sulle relazioni.
- Condizioni psicologiche:
- In alcuni casi, l’inventarsi storie può essere legato a condizioni psicologiche come il disturbo di personalità narcisistico, il disturbo borderline di personalità o il disturbo mitomaniaco (mentire compulsivamente). In questi casi, la menzogna diventa una componente centrale del funzionamento psicologico della persona.
Come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) può aiutare
La TCC è efficace nel trattare il comportamento di inventarsi cose perché si concentra sul legame tra pensieri, emozioni e comportamenti, cercando di identificare e modificare i processi mentali che portano a comportamenti disfunzionali.
1. Identificare i pensieri automatici disfunzionali
Spesso, chi inventa storie o mente lo fa sulla base di pensieri automatici che giustificano o motivano tale comportamento. Alcuni esempi di questi pensieri possono includere:
- “Non sono abbastanza interessante così come sono”.
- “Se dico la verità, le persone mi abbandoneranno”.
- “È meglio nascondere i miei errori perché non posso affrontare le conseguenze”.
La TCC aiuta a riconoscere questi pensieri e a metterli in discussione, chiedendo: “È vero quello che sto pensando? Quali prove ho per questo pensiero?”. Una volta che questi pensieri vengono identificati, è possibile sostituirli con pensieri più realistici e positivi.
2. Affrontare il bisogno di approvazione e autostima
Un tema comune nelle persone che inventano cose è il desiderio di essere accettati o ammirati dagli altri. La TCC lavora per:
- Rafforzare l’autostima: Aiutare le persone a riconoscere il proprio valore intrinseco, indipendentemente dall’immagine che cercano di proiettare. Attraverso esercizi specifici, i terapeuti possono aiutare il paziente a costruire una fiducia in se stesso più solida e a non dipendere dall’approvazione esterna.
- Affrontare il timore del rifiuto: Molti che inventano storie lo fanno perché hanno paura del giudizio altrui. La TCC può insegnare che il valore personale non dipende dall’opinione degli altri, ma da un’autovalutazione interna più equilibrata e positiva.
3. Modificare i comportamenti disfunzionali
La TCC non si limita solo ai pensieri, ma si occupa anche di cambiare i comportamenti. Nel caso delle persone che inventano cose, il terapeuta potrebbe lavorare su:
- Riconoscere i pattern di menzogna: Aiutare il paziente a identificare le situazioni in cui è più incline a inventare storie. Questo potrebbe essere legato a specifici eventi sociali, dinamiche familiari o contesti lavorativi.
- Esercizi comportamentali per la verità: Un terapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe incoraggiare la persona a fare piccoli passi verso la verità, come ad esempio praticare l’onestà in situazioni meno stressanti per poi affrontare le situazioni più difficili. Questi esercizi possono essere accompagnati da una ristrutturazione cognitiva per gestire l’ansia o la paura legata al dire la verità.
4. Gestione delle emozioni sottostanti
Le persone che inventano storie possono farlo per evitare emozioni dolorose o difficili da affrontare, come vergogna, ansia o senso di inadeguatezza. La TCC può aiutare a:
- Affrontare l’ansia sociale: Se la persona inventa storie per sentirsi più a proprio agio in situazioni sociali, la terapia può insegnare tecniche per gestire l’ansia e migliorare le competenze sociali senza dover ricorrere alla menzogna.
- Elaborare emozioni complesse: Attraverso tecniche cognitive e di mindfulness, la TCC aiuta le persone a riconoscere e accettare le loro emozioni, piuttosto che evitarle attraverso il racconto di storie non reali.
5. Esplorare i bisogni relazionali
Le bugie spesso emergono come risposta a dinamiche relazionali disfunzionali. La TCC aiuta a:
- Migliorare la comunicazione: Insegnare tecniche di comunicazione assertiva, in cui la persona può esprimere i propri bisogni e desideri in modo onesto e diretto, senza dover ricorrere a storie inventate per manipolare la situazione.
- Lavorare sulla fiducia: Soprattutto in contesti relazionali, la TCC può aiutare a ricostruire la fiducia, sia in se stessi che negli altri. Il riconoscimento della propria verità interiore è fondamentale per stabilire relazioni autentiche e sane.
6. Affrontare condizioni psicologiche sottostanti
In alcuni casi, l’inventare cose può essere parte di un quadro più complesso, come un disturbo di personalità o una tendenza compulsiva alla menzogna. In questi casi, la TCC può essere adattata per affrontare la condizione di fondo, utilizzando tecniche come:
- Ristrutturazione cognitiva approfondita: Per aiutare la persona a identificare le credenze profonde e radicate che portano a comportamenti disfunzionali, lavorando su pensieri centrali come “Non sono degno di amore” o “Devo mentire per proteggermi”.
- Esposizione graduale alla verità: Nei casi in cui il mentire è diventato un comportamento compulsivo, la TCC utilizza l’esposizione graduale per aiutare la persona a rompere il ciclo della menzogna e affrontare la realtà in modo più diretto.
Conclusione
Inventarsi cose può essere un comportamento disfunzionale motivato da una varietà di fattori emotivi, psicologici e relazionali. La Terapia Cognitivo-Comportamentale è particolarmente efficace nel trattare questo tipo di comportamento perché si concentra sulla comprensione e modifica dei pensieri disfunzionali che lo sostengono, oltre a fornire strumenti pratici per gestire le emozioni e migliorare le relazioni interpersonali. Attraverso la TCC, una persona può imparare a sviluppare un senso di sé più forte e autentico, migliorando la propria capacità di vivere in modo onesto e soddisfacente.