“Ho capito che il fuoco è sacro”
Silvia D’anna è un’Artista, una Donna che è cresciuta nella mia città d’origine.
Adesso vive anche nello stesso palazzo della mia famiglia per cui è come se vivesse Con la mia famiglia e ne facesse parte.
L’ho conosciuta negli ultimi anni e Mi piace molto.
Mi piace perchè è riservata, silenziosa, talentuosa e ti guarda sempre negli occhi.
Ho stampato anche una sua fotografia (Silvia è un’incredibile Fotografa), che ritrae un piccolo uomo a Genova, con una scritta che dice tutto:
“Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto non rubare quando si ha fame “. De Andrè
Qualche giorno fa Silvia ha pubblicato queste parole sulla sua pagina Facebook, le ho rilette più volte e credo possano essere un dono per molti, per tanti. Buona lettura.
“Hocuratoildistanziamento. Lasciatochetuttocrollasse.
Mi sono allontanata da chi brucia la paglia e non ha un incendio dentro.
(Ho capito che il fuoco è sacro).
Alla larga da chi sale coi piedi in cattedra senza inneggiare al carpe diem ,che quelli, neppure ci provano a rendere straordinaria la propria vita.
(So che il tempo accelera in caduta).
Lontana da chi ha paura di vivere e sentire.
(So che io ,invece non posso smettere di farlo).
Distante da chi non sa cosa vuole,cosa prova e confonde le cose con le persone, chiama amore quello che spezza la monotonia, amore una suggestione, amore la pauradirestaredasolo .
via da chi mi vuole solo a patto che abbassi la musica e diminuisca i battiti cardiaci ,a patto di rientrare nei loro schemi per non destabilizzare.
(so cos’è l’amore ,so la paura e faccio di tutto per non ferire).
Lontano da chi si annoia facile ,perché non vede altro che se stesso su questa terra,se stesso rispetto alle cose, rispetto alle persone, mentre degli altri non è veramente interessato mai.
Dagliaridi.
Dachisagiàtutto.
Dachihalamisuradiognicosa.
(I bambini mi insegnano qualcosa, e il cielo lo amo perché non lo posso misurare)
Non mi avvicino più a chi si crede perfetto,a chi ha le matite già appuntite pronte per non essere mai usate.
(Io coltivo dubbi, e cambio idea).
Mi circondo da chi sa chiedere scusa,sa chiedere aiuto, da chi si perde un po’ per darsi,ma che poi si ritrova migliore. Non mi interessa chi lotta contro se stesso a tutti i costi,chi insegue un principio anche quando il tempo ne ha cambiato il valore, e ha perso il suo senso .
Ancora via i manipolatori affettivi, gli opportunisti sentimentali,i giudicanti perenni,i lettori accaniti ignoranti di vita.
Gli orgogliosi, i calcolatori.
Quelli animati dai sensi di colpa.
Quelli che misurano il tempo in anni luce credendo di avere l’eternità a disposizione, che non si fermano a chiedersi perché siano infelici, se non raccontandosi che lo faranno in un tempo ipotetico,il loro nascondiglio preferito che è dopo.
Legati al passato,sognatori di futuro, indolenti nel presente.
(Ho imparato che solo l’amore vince la morte)
Che non si mettono in discussione tanta è la paura di doverla fare davvero sta cazzo di rivoluzione poi.
Che stanno nel limbo di una parvenza di vita ,perché la bellezza è bella quando è vera,ma fa anche male, e allora meglio la testa sottosale.
Sopravvivono.
(So che ci vuole coraggio per essere felici e che non è coraggio senza paura)
Mi circondo da generosi ,da umili,da liberi,da imperfetti, da chi vuole ancora sbagliare. Daisognatori.
Ancora via da chi ha bisogno di ferire, umiliare, usare l’altro per affrancarsi, che lo faccia con consapevolezza o meno poco importa, per quanto si possa essere pieni di amore e bellezza ,non basta mai per entrambi ,e non c’è da illudersi, che tanto un modo lo trovano per risucchiarti nel vortice della loro incompiutezza.
(L’ho imparato che non basta l’amore da una parte sola).
Ho liberato lo spazio occupato da cumuli di macerie di vite non mie, di errori e frustrazione che non ho vissuto di cui però mi ero fatta carico.
(Continuerò a prendermene cura, ma non peso).
Mentre, tengo quella stanza in fondo al corridoio piena di quelle cose che ora vedo . Le rimetto in ordine .
(La arieggio prima di soggiornarvi).
Ho incontrato abbracci che chiariscono, sorrisi che incoraggiano, mani tese lontanissime che sono riuscita a toccare, sguardi complici, bacidipioggia, Amicizia, Amore comprensione,(se)verità,bagnialmaredinotte, albe,fuochi,bicchieridivino,tramonti,stregoneria, nottistellate, acquazzoni,generosità… Bisognafarespazio.
Spazio.
Bisognacamminareancora.
Camminare.
Ci sono stati attimi di sconforto ma momenti di straordinaria bellezza che li hanno cancellati come una secchiata d’acqua sul pavimento quando disegnavo il campanaro col gesso.
(So esattamente adesso quando e con chi posso stare in equilibrio con un piede solo, che tanto non vengo spinta giù, e quando devo essere un tronco d’albero che il vento non muove…).
Mi commuovo molto spesso. Sorrido molto spesso, quasi sempre in realtà.
Come prima.
Come adesso.
Come mai.
Come sempre.
(Devoancoraimpararetutto)
(dinuovo)”.
Silvia D’anna Silvia D’anna (@violavia) • Foto e video di Instagram
La foto è di Chiara G. Leone Chiara G. (@chiarag.leone) • Foto e video di Instagram