DIRITTI, INCLUSIONE, ISTRUZIONE: Carriera Alias
Mesi fa mi sono imbattuto in un profilo IG di un ragazzo di 18 anni molto simpatico, uno come tanti, quelli “belli” intendo, che escono con gli amici, ascoltano musica, giocano alla Play, hanno lo sguardo apparentemente “perso” ma sono vigili e attenti a tutto e tutti. Vanno a scuola, con risultati altalenanti verso novembre ma che, a fine anno, concludono tutto “senza deludere mamma e papà”.
Se non avessi visto alcune delle sue foto non avrei mai potuto sapere che A. ha intrapreso un percorso di transizione per affermare il proprio genere, un “viaggio” come lo definisce lui stesso, che condivide con la sua famiglia, gli amici e chiunque visiti il suo profilo.
E’ stato naturale per me scrivergli che ha tutta la mia “ammirazione”, che incontro spesso ragazzi della sua età che hanno difficoltà molto meno complesse (ma che devono essere accolte con la medesima attenzione e cura) e che vanno in “tilt” per un periodo, per poi ritrovarsi.
A, mi ha ringraziato come si ringrazia un adulto e credevo che non ci avrei piu pensato, se non alla prossima foto con amici e tante birre.
Mi sbagliavo… Qualche giorno fa a Pisa è esplosa un’accesa polemica (con servizio su Le Iene) per la richiesta della cosiddetta Carriera alias, da parte di Geremia, studente transgender di 17 anni, e della sua famiglia. La scuola di Geremia ha rifiutato tale richiesta motivandola con la seguente frase: “La scuola non è pronta, non è un no definitivo, serve tempo per i giusti passaggi negli organi collegiali”. Tali parole hanno scatenato studenti e alcuni professori che si sono detti contrariati da qualsiasi scelta presa dall’Istituto. Gli studenti del Liceo hanno occupato la scuola e molti dei prof hanno rilasciato interviste molto decise, senza troppi giri di parole.
L’Istituto “cercherà” di fare di tutto affinchè si trovi una soluzione il prima possibile.
Non potevo, dunque, che interessarmi all’argomento e chiedere ad A. cosa è successo a lui, per poi capire meglio, studiando.
A. si ritiene “fortunato” ma comunque incazzato. Lui ha una carriera alias ufficiale ma avrà il diploma con il nome anagrafico perché non può essere altrimenti per legge finché non vi é la sentenza di un giudice!
Cerchiamo di comprendere meglio cosa si intende per Carriera Alias e chi può farne richiesta.
La Carriera Alias è un profilo burocratico alternativo e temporaneo, che sostituisce il nome anagrafico con quello adottato, almeno fino all’ufficiale rettifica anagrafica. Comprende un badge (nel caso in cui nell’Istituto scolastico o Università sia previsto) e un indirizzo email con il nome adottato. È valido esclusivamente all’interno dell’Istituto, realizzato attraverso la stipula di un accordo confidenziale con lo/la studente/ssa, e non estendibile a documenti ufficiali, come l’attestato di diploma o laurea, l’iscrizione a futuri tirocini, l’accesso a programmi internazionali come Erasmus ecc. e può accedere solo chi ha intrapreso un percorso di cambiamento di genere.
La procedura di attivazione non è la stessa per tutti gli Istituti scolastici ed Atenei (motivo per cui in alcuni Istituti non esiste o può essere rifiutata) e sul sito Mappa – Universitrans è possibile sapere quali sono, ad oggi, gli Atenei che hanno aderito (pochi, se dobbiamo proprio essere sinceri, pocchissimi!).
Il servizio che Istituti scolastici e Atenei possono (e dovrebbero) attivare è (ovviamente) gratuito e può essere “allargato” anche al Personale docente, tecnico- amministrativo e ATA. E’ importantissimo che tutti coloro che necessitano di attivare questa procedura, sappiano che è possibile, anche quando sembra loro “fantascienza”. A “cosa” serve? A far sentire Se stesse le Persone, a non provare vergogna e timore, a “camminare a testa alta” ma è indispensabile anche a tutti gli Altri, ad educarli al rispetto e all’accoglienza a 360 gradi.
In Italia, su 68 atenei pubblici:
- 32 offrono la possibilità a student* di iscriversi adoperando la carriera alias.
- 6 atenei offrono altri strumenti di tutela come può essere, per esempio, il doppio libretto (dati aggiornati a giugno 2018) che, ricordiamo essere uno cosa differente (soprattutto per le Persone che ne fanno richiesta!), in quanto la carriera alias crea un’identità alternativa univoca, che sostituisce nel sistema informatico di gestione amministrativa i dati anagrafici con i dati che contengono il nome scelto. Il doppio libretto, invece, affianca a una documentazione con il nome anagrafico una con il nome scelto.
- 5 offrono la possibilità ai docenti di insegnare usufruendo della carriera alias (dati aggiornati a giugno 2018).
- 2 offrono la possibilità al personale tecnico-amministrativo di lavorare usufruendo della carriera alias (dati aggiornati a giugno 2018).
Tutte le info sono state reperite su: Homepage – Universitrans, il sito di Universitrans che è il primo Progetto nazionale di analisi e di mappatura digitale degli atenei pubblici italiani, nonchè un prezioso strumento informativo e di sensibilizzazione rispetto alle tematiche e problematiche trans all’interno del contesto universitario.
Le prospettive future di Universitrans sono connesse al raggiungimento di molti e fondamentali obiettivi, in attesa di una modifica alla L. 164/1982 che, tra le altre cose, possa abbreviare i tempi di rettifica anagrafica. E’ assolutamente necessario che ogni ateneo permetta alle persone trans che vi studiano o lavorano di adottare la Carriera Alias. Ad oggi sono meno della metà le università che consentono di accedere a tale strumento, con un evidente divario regionale che privilegia le regioni del nord rispetto a quelle del sud.
Vi consiglio vivamente di consultare il sito e leggere tutti gli articoli pubblicati.
Se state vivendo una situazione “complessa” chiedete aiuto alle Associazioni della vostra città (o della città più vicina) e ai professionisti della Salute.
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Photo: Sharon McCutcheon