Challenge e sfide tra i giovani: un fenomeno pericoloso
Le challenge tra i giovani sono sfide pericolose, spesso virali sui social media, che incoraggiano comportamenti rischiosi o dannosi. Questi fenomeni possono includere atti pericolosi come ingerire sostanze tossiche, soffocamento autoinflitto o comportamenti estremi che mettono a repentaglio l’incolumità fisica e psicologica.
Caratteristiche del fenomeno
- Influenza dei social media: Molte di queste sfide diventano virali attraverso piattaforme come TikTok, Instagram o YouTube, dove i giovani possono essere esposti a contenuti che glorificano comportamenti rischiosi.
- Bisogno di approvazione sociale: I giovani spesso partecipano a queste sfide per ottenere visibilità, approvazione o ammirazione da parte dei pari. Questo desiderio di appartenenza e validazione può essere un forte motivatore.
- Disconnessione dal pericolo reale: Molti adolescenti non riescono a comprendere appieno le conseguenze delle loro azioni, minimizzando i rischi reali delle sfide che accettano.
- Impatto psicologico: Partecipare a queste sfide può avere conseguenze psicologiche a lungo termine, compresi traumi, senso di colpa o ansia, soprattutto se la sfida porta a lesioni o danni a sé stessi o agli altri.
Perché i giovani partecipano a queste sfide?
- Ricerca di identità: Gli adolescenti attraversano una fase di sviluppo in cui cercano di costruire la propria identità. Le sfide virali offrono un modo per distinguersi o affermarsi.
- Influenza dei pari: La pressione sociale e la paura di essere esclusi spingono molti giovani a partecipare a comportamenti rischiosi pur di essere accettati.
- Curiosità e mancanza di consapevolezza del pericolo: Gli adolescenti tendono a sottovalutare i rischi e a sopravvalutare la loro capacità di gestirli.
Approccio psicologico e terapie efficaci
Intervenire psicologicamente su giovani che partecipano o sono tentati di partecipare a challenge pericolose richiede una combinazione di educazione, prevenzione e terapia. Ecco alcune strategie utilizzate:
- Psicoeducazione:
- Educare i giovani, le famiglie e le scuole sui rischi reali delle challenge pericolose è il primo passo. Le campagne di sensibilizzazione possono aiutare a diffondere informazioni accurate sugli effetti dannosi di queste sfide.
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC):
- La TCC può essere utile per aiutare i giovani a sviluppare consapevolezza critica e a identificare i pensieri irrazionali legati al bisogno di accettazione sociale.
- Lavorare su abilità di gestione delle emozioni e tecniche di problem-solving può aiutare a contrastare il desiderio di partecipare a comportamenti pericolosi.
- Promozione dell’autostima e del pensiero critico:
- Migliorare l’autostima e incoraggiare i giovani a sviluppare un senso di identità personale basata su valori interni, anziché sulla ricerca di approvazione esterna.
- Favorire lo sviluppo del pensiero critico, in modo che i giovani possano valutare autonomamente le sfide e prendere decisioni basate sui rischi effettivi.
- Coinvolgimento della famiglia:
- Il sostegno della famiglia è cruciale. La terapia familiare può migliorare la comunicazione e rafforzare la capacità dei genitori di monitorare il comportamento online dei figli, senza invadere la loro privacy.
- Aiutare i genitori a riconoscere i segnali di comportamenti a rischio e a reagire in modo proattivo.
- Terapia di gruppo:
- La terapia di gruppo per adolescenti può creare un ambiente sicuro dove i giovani possono discutere delle pressioni sociali e trovare supporto dai coetanei che vivono situazioni simili.
- Intervento preventivo nelle scuole:
- Programmi di prevenzione nelle scuole possono essere efficaci per educare gli studenti sui rischi delle challenge, promuovendo abilità sociali e comunicative che riducano la vulnerabilità alla pressione dei pari.
Strategie per i genitori e le scuole
- Monitorare l’uso dei social media: Mantenere un dialogo aperto con i giovani sull’uso dei social media e discutere dei contenuti a cui sono esposti.
- Promuovere una comunicazione aperta: Creare un ambiente familiare dove i giovani si sentano liberi di parlare delle pressioni sociali e delle sfide online senza essere giudicati.
- Modelli di comportamento positivo: Insegnare ai giovani a gestire le pressioni dei pari in modo sano e a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco.
Fonte foto: Road Trip with Raj (@roadtripwithraj) | Unsplash Photo Community