Quando si parla di dipendenze il primo pensiero va alle droghe, all’alcool, all’uso di sostanze, ma esiste un altro gruppo di dipendenze legate a oggetti o attività non chimiche. Sempre più spesso si parla delle nuove dipendenze “new addiction”, ovvero di quei comportamenti socialmente accettati, tra i quali dipendenza dalle relazioni affettive, dallo shopping, dal gioco d’azzardo, dal sesso, dal lavoro e che, ripetuti ossessivamente, fino all’estremo, smettono di svolgere il loro ruolo sociale per dominare l’essere umano. Nel 2013 il DSM V sancisce definitivamente, per esempio, l’assimilazione del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) con le dipendenze patologiche, lo inserisce nella categoria “Disturbi da dipendenza e correlati all’uso di sostanze” nella sottocategoria “Disturbi non correlati all’uso di sostanze” e lo definisce precisamente non più “Gioco d’azzardo patologico”, ma “Disturbo da gioco d’azzardo”. Tale classificazione secondo il DSM V è giustificata dalla evidenza che il gioco d’azzardo è in grado di attivare il “reward system” al pari delle droghe, generando sintomi del tutto sovrapponibili a quelli indotti da sostanze. L’intervento è rivolto a aiutare giovani, giovanissimi e adulti spesso “prede” delle nuove dipendenze con conseguenti rischi sul fronte dello sviluppo cognitivo e della salute psichica. Il percorso di consulenza si caratterizza nelle fasi di accoglienza e presa in carico, assessment, lavoro sulla motivazione, trattamento ed after care.