Si chiama Sexting e interessa il 6% dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni, di cui il 70% sono ragazze, e di circa un adolescente su dieci dai 14 ai 19 anni, dopo aver scattato foto intime o a sfondo sessuale, le inviano in chat. Un fenomeno che – secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza – si lega al cyberbullismo che interessa il 10% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni e il 9% tra i 14 e i 18 anni. Il 33% degli episodi di cyberbullismo è di tipo sessuale. La diffusione di materiale intimo può diventare vendetta pornografica (revenge porn) quando non si accetta di essere stati lasciati o traditi. Le immagini vengono condivise e diffuse in maniera inarrestabile, spesso accostate a frasi cariche di odio e offese a sfondo sessuale. Stare vicino ai propri figli dopo aver acquisito gli strumenti comunicativi più adatti e/o confidarsi con le persone delle quali ci si fida maggiormente è il primo passo per un possibile percorso personale per vittime e famigliari. L’intervento si rivolge a individui adulti, famiglie e giovani vittime di cyberbullismo e/o revenge porn.