La definizione di Ansia si confonde spesso con quelle di: paura, fobia, preoccupazione, apprensione, angoscia. L’ansia si può definire come l’anticipazione apprensiva di una minaccia o di un evento negativo futuri. Si compone di: attivazione fisiologica (tensione muscolare, tachicardia ecc.); comportamenti (tremori, posture, evitamento della situazione ecc.); risposte cognitivo/emotive (preoccupazioni, aspettative negative, ipervigilanza, irritazione ecc.). A differenza della paura, nell’ansia, che è prolungata e persistente, il nesso con la minaccia è incerto ed è di solito collegata a fattori di stress (lutto, rottura di relazione sentimentale ecc.). Se in uno stato iniziale favorisce l’aumento delle prestazioni, successivamente riduce la capacità di compiere movimenti con scioltezza e, con effetti su attenzione e memoria, rende difficoltosa l’acquisizione di nuove informazioni e induce all’evitamento sistematico delle situazioni. Soffre, invece, di Disturbo di Panico chi è costantemente preoccupato o spaventato ed è costretto a modificare il proprio comportamento in modo da evitare le situazioni di rischio, di solito con caratteristiche di costrizione (spazi aperti, spazi chiusi, trasporti pubblici, essere fuori casa da soli o in luoghi sconosciuti ecc.).
L’intervento si rivolge a chi necessita un cambio positivo della propria vita psicologica, fornendo strumenti di conoscenza dei due fenomeni, analizzandone, cause, meccanismi e possibili soluzioni.