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“Non provo emozioni”

“Non provo emozioni”

Cos’è l’alessitimia e in cosa consiste

L’alessitimia è un termine psicologico che si riferisce a un deficit nell’elaborazione e nell’espressione delle emozioni. Sebbene non sia classificata come un disturbo autonomo nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), è spesso considerata un tratto o una caratteristica che può manifestarsi in associazione ad altri disturbi psicologici o medici.

Il termine deriva dal greco e significa letteralmente “mancanza di parole per le emozioni”.

I principali aspetti che caratterizzano l’alessitimia sono:

  1. Difficoltà a identificare le emozioni:
    • Le persone con alessitimia faticano a riconoscere ciò che provano, confondendo spesso le emozioni con sensazioni fisiche (ad esempio, scambiare ansia per mal di stomaco).
  2. Difficoltà a descrivere le emozioni:
    • Hanno problemi nel verbalizzare i propri stati emotivi, rendendo difficile comunicare agli altri come si sentono.
  3. Processo cognitivo orientato all’esterno:
    • Tendono a concentrarsi più su aspetti concreti della realtà esterna che sulle emozioni interne, dimostrando scarsa introspezione.
  4. Impoverimento immaginativo:
    • Mancanza di fantasia o di pensieri immaginativi, il che limita la capacità di esplorare le emozioni attraverso mezzi simbolici, come i sogni.

Alessitimia nel DSM-5

L’alessitimia non è riconosciuta come diagnosi indipendente nel DSM-5, ma può comparire come:

  • Caratteristica associata a disturbi psicologici, tra cui:
    • Disturbo depressivo.
    • Disturbo d’ansia.
    • Disturbi somatoformi (sintomi fisici senza base organica).
    • Disturbi da uso di sostanze.
  • Fattore di vulnerabilità in condizioni come:
    • Disturbi dello spettro autistico.
    • Disturbi di personalità (es., disturbo evitante o borderline).

Chi soffre di alessitimia

Tratti individuali e personalità:

  • Persone con bassa competenza emotiva o con un’intelligenza emotiva limitata.
  • Individui con tratti di personalità rigidi, orientati al controllo e al pragmatismo.

Contesti clinici:

  • Persone con diagnosi di disturbi psicosomatici: L’alessitimia è stata associata a condizioni come l’ipertensione, il disturbo del colon irritabile e altre malattie croniche legate allo stress.
  • Soggetti nello spettro autistico: La difficoltà di identificare e comunicare emozioni è comune nei disturbi dello spettro autistico.
  • Persone che hanno subito traumi: Eventi traumatici, specie nell’infanzia, possono portare allo sviluppo dell’alessitimia come strategia di difesa.

Fattori socio-culturali:

  • Società o contesti familiari che scoraggiano l’espressione emotiva o enfatizzano il controllo razionale delle emozioni.

Come interviene la terapia psicologica

L’intervento terapeutico mira a migliorare la consapevolezza e l’espressione delle emozioni. Le principali modalità di trattamento includono:

  1. Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):
    • Lavora per aiutare il paziente a riconoscere i collegamenti tra eventi, emozioni e comportamenti.
    • Insegna a etichettare e verbalizzare le emozioni.
  2. Psicoeducazione:
    • Consapevolezza emotiva: educare i pazienti sui tipi di emozioni e su come si manifestano nel corpo e nella mente.
    • Utilizzo di schemi o diari emotivi per tracciare e comprendere i propri stati emotivi.
  3. Mindfulness e tecniche di rilassamento:
    • Migliora la consapevolezza delle sensazioni corporee, che sono spesso confuse con le emozioni nell’alessitimia.
  4. Terapia focalizzata sulle emozioni (EFT):
    • Si concentra sullo sviluppo della capacità di riconoscere e processare emozioni in modo più fluido e integrato.
  5. Terapia psicodinamica:
    • Esplora le radici profonde dell’alessitimia, spesso collegate a traumi o modelli familiari repressivi.
  6. Arte-terapia:
    • L’uso di mezzi artistici aiuta i pazienti ad accedere alle emozioni attraverso canali non verbali.

Prognosi e supporto

Con un trattamento mirato, molte persone con alessitimia possono migliorare significativamente la loro capacità di riconoscere e gestire le emozioni, migliorando così la qualità della vita e le relazioni interpersonali.

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