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Ansia finanziaria e “delirio di povertà”

Ansia finanziaria e “delirio di povertà”

PER F.

Una cara collega e amica, anni fa, durante un pranzo mi disse che “soffrivo di ansia finanziaria e delirio di povertà”.

Non ricordo bene di cosa stessi parlando ma non era un periodo finanziario buio e non era successo nulla che lo prevedesse.

Ho parlato spesso, negli anni, di “ansia finanziaria”, a pazienti ed amici, specificando che non è un disturbo propriamente detto ma che possono esserci dei periodi della propria vita (possibilmente brevi) nei quali ci si può sentire economicamente in difficoltà, senza esserlo concretamente ma pur sempre sentendo un disagio al quale non si riesca a dare una spiegazione!

“L’ansia di diventare poveri” è una forma di ansia che coinvolge la preoccupazione persistente e spesso irrazionale di subire una crisi economica o di perdere la stabilità finanziaria. Questa forma di ansia può manifestarsi anche in persone che non si trovano in una situazione finanziaria precaria, ma che temono fortemente il rischio di cadere in povertà. L’ansia legata alla sicurezza finanziaria può portare a stress cronico, preoccupazioni ossessive, problemi relazionali e difficoltà emotive.

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è uno strumento efficace per affrontare l’ansia finanziaria, aiutando le persone a identificare e modificare i pensieri irrazionali e i comportamenti mal adattivi legati alla paura della povertà.

Ansia di diventare poveri: cause e manifestazioni

L’ansia di diventare poveri può essere alimentata da diversi fattori:

  1. Esperienze passate
    Le persone che hanno sperimentato difficoltà economiche o sono cresciute in un contesto di instabilità finanziaria possono sviluppare una paura persistente di perdere la sicurezza economica.
  2. Incertezza economica generale
    Eventi esterni come crisi economiche, recessioni, aumento del costo della vita o perdita di posti di lavoro possono esacerbare la paura di finire in difficoltà finanziarie.
  3. Perfezionismo e paura di fallire
    Persone con tendenze perfezioniste o con un forte bisogno di controllo possono temere il fallimento finanziario come un segno di inadeguatezza personale.
  4. Cultura del successo materiale
    Vivere in una società che valorizza fortemente il successo economico e il possesso di beni materiali può far sentire una pressione costante per mantenere o migliorare il proprio status finanziario, alimentando l’ansia.

Le persone che soffrono di quest’ansia spesso manifestano alcuni comportamenti e sintomi comuni, come:

  • Preoccupazioni costanti per i soldi, anche quando non c’è una ragione immediata.
  • Comportamenti di controllo ossessivo, come controllare continuamente il saldo del conto bancario o fare piani finanziari eccessivi.
  • Evitare di spendere soldi anche per necessità o piaceri basilari, per paura di rimanere senza risorse.
  • Disturbo del sonno, stress, o sintomi fisici come tensione muscolare e mal di testa legati alle preoccupazioni economiche.

Terapia cognitivo-comportamentale (TCC) per l’ansia di diventare poveri

La TCC si basa sull’idea che i pensieri, le emozioni e i comportamenti siano interconnessi e che i pensieri disfunzionali possano portare a emozioni negative e a comportamenti problematici. Nel caso dell’ansia di diventare poveri, la TCC può aiutare la persona a:

  1. Identificare i pensieri automatici negativi
    Le persone con ansia finanziaria spesso sperimentano pensieri automatici che alimentano le loro paure. Questi pensieri possono includere credenze irrazionali, come “Se non risparmio ogni singolo centesimo, finirò per strada” o “Non posso permettermi alcun tipo di spesa non essenziale”. La TCC aiuta a identificare questi pensieri e a riconoscere quando sono disfunzionali o esagerati.
  2. Ristrutturazione cognitiva
    Dopo aver identificato i pensieri irrazionali, il terapeuta lavora con la persona per sostituirli con pensieri più realistici e bilanciati. Ad esempio, il pensiero “Diventerò povero se non ho sempre tutto sotto controllo” può essere ristrutturato in “Posso pianificare responsabilmente le mie finanze senza lasciarmi dominare dalla paura di diventare povero”. Questo processo di ristrutturazione cognitiva aiuta a ridurre l’ansia e a sviluppare un senso di sicurezza finanziaria più equilibrato.
  3. Gestione dell’incertezza
    L’ansia per il denaro è spesso legata alla paura dell’incertezza. La TCC può insegnare a tollerare meglio l’incertezza economica, concentrandosi sul presente e sviluppando strategie di gestione per affrontare le eventualità economiche, senza lasciare che il futuro ignoto domini la vita quotidiana.
  4. Modifica dei comportamenti evitanti o eccessivi
    La TCC aiuta a individuare comportamenti problematici legati all’ansia finanziaria, come evitare di spendere denaro anche per cose essenziali o controllare ossessivamente i conti e le spese. Il terapeuta lavora con la persona per modificare questi comportamenti, magari introducendo gradualmente nuove abitudini finanziarie più sane, come fissare un budget realistico e permettersi spese moderate.
  5. Esposizione graduale alle situazioni temute
    Se una persona ha sviluppato un’ansia estrema riguardo a determinati comportamenti finanziari, come fare una spesa imprevista o spendere soldi per un piacere personale, la TCC può introdurre tecniche di esposizione graduale. Questo significa che la persona viene guidata a esporsi a piccole spese o decisioni economiche temute, imparando a gestire l’ansia che ne deriva e riconoscendo che tali situazioni non portano al disastro finanziario.
  6. Gestione delle emozioni e dello stress
    L’ansia finanziaria spesso provoca alti livelli di stress, che possono essere affrontati tramite tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Queste tecniche aiutano a ridurre la risposta fisica e mentale all’ansia e a migliorare il benessere complessivo.
  7. Pianificazione finanziaria realistica
    Oltre all’aspetto psicologico, la TCC può aiutare la persona a sviluppare una pianificazione finanziaria realistica. Questo non significa vivere con l’ossessione di ogni dettaglio economico, ma piuttosto imparare a gestire il denaro in modo responsabile, evitando sia l’eccesso di controllo che la spesa impulsiva.
  8. Prevenzione delle ricadute
    Parte del lavoro della TCC consiste nell’aiutare la persona a sviluppare strategie per prevenire il ritorno dell’ansia finanziaria e a riconoscere i segnali di avvertimento di una possibile ricaduta. Ciò consente di mantenere i progressi ottenuti e di affrontare eventuali difficoltà future senza tornare a vecchi schemi di pensiero e comportamento.

Quando l’ansia per la povertà diventa problematica?

L’ansia finanziaria può diventare un problema serio se:

  • Interferisce con la vita quotidiana: Quando le preoccupazioni finanziarie dominano la mente a tal punto da compromettere la capacità di lavorare, godere delle relazioni e partecipare ad attività piacevoli.
  • Causa comportamenti estremi: Come evitare spese necessarie o controllare in modo ossessivo le finanze.
  • Provoca stress cronico o sintomi fisici: Come insonnia, mal di testa o problemi digestivi legati all’ansia per il denaro.

Conclusione

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è un approccio efficace per affrontare l’ansia di diventare poveri. Aiutando le persone a riconoscere e ristrutturare i pensieri irrazionali legati al denaro e a sviluppare strategie pratiche per gestire le preoccupazioni economiche, la TCC offre un percorso verso una vita più equilibrata e serena dal punto di vista emotivo e finanziario.

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