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Cleptomania e impulso di sottrarre oggetti

Cleptomania e impulso di sottrarre oggetti

La cleptomania è un disturbo psicologico caratterizzato dall’impulso irrefrenabile di rubare oggetti, anche se non sono necessari e spesso nemmeno desiderati. Le teorie psicologiche cercano di spiegare questo comportamento attraverso diverse prospettive:

  1. Teoria Psicoanalitica: Questa teoria suggerisce che la cleptomania possa derivare da conflitti inconsci e tensioni emotive non risolte. Sigmund Freud e i suoi seguaci hanno proposto che il comportamento di rubare possa essere un’espressione simbolica di bisogni non soddisfatti o desideri repressi.
  2. Teoria Comportamentale*: Dal punto di vista comportamentale, la cleptomania può essere vista come un comportamento appreso rinforzato positivamente. Il furto può offrire una gratificazione immediata o una sensazione di euforia, rinforzando così il comportamento.
  3. Teoria Cognitiva: Le teorie cognitive si concentrano sui pensieri e le convinzioni disfunzionali. Le persone con cleptomania potrebbero avere distorsioni cognitive riguardanti il valore degli oggetti rubati o una percezione errata delle conseguenze del loro comportamento.
  4. Teoria Neurobiologica: Alcuni ricercatori suggeriscono che la cleptomania potrebbe essere correlata a disfunzioni nei circuiti cerebrali che regolano il controllo degli impulsi e la gratificazione. Alterazioni nei neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina potrebbero giocare un ruolo.
  5. Teoria dell’Attaccamento: Questa teoria esplora come le esperienze di attaccamento infantile influenzino lo sviluppo di comportamenti compulsivi. La cleptomania potrebbe derivare da esperienze precoci di insicurezza o difficoltà relazionali.

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La Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) è spesso utilizzata per trattare la cleptomania, poiché può aiutare a modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti compulsivi associati al disturbo. Ecco come la TCC può essere applicata nella gestione della cleptomania:

  1. Identificazione e Modifica dei Pensieri Distorti: La TCC aiuta le persone a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali che possono contribuire al comportamento di furto. Ad esempio, il terapeuta può lavorare con il paziente per identificare pensieri come “Ho bisogno di rubare per sentirmi meglio” e sostituirli con pensieri più realistici e positivi.
  2. Sviluppo di Strategie di Coping: La terapia può insegnare al paziente strategie per affrontare i desideri di rubare in modi più adattivi. Questo può includere tecniche di rilassamento, di distrazione, o di gestione dello stress per affrontare i momenti di impulso.
  3. Esposizione e Prevenzione della Reazione: Questa tecnica prevede l’esposizione controllata a situazioni che scatenano l’impulso di rubare, seguita dall’uso di strategie per prevenire il comportamento di furto. Ad esempio, il terapeuta può lavorare con il paziente per affrontare l’ansia associata al furto senza cedere all’impulso.
  4. Ristrutturazione Cognitiva: Questa tecnica aiuta il paziente a cambiare le convinzioni errate riguardanti il furto e le sue conseguenze. Per esempio, potrebbe essere utile esplorare e modificare la convinzione che il furto porti a una gratificazione duratura.
  5. Miglioramento delle Abilità Sociali: Spesso, la cleptomania può essere associata a difficoltà nelle relazioni sociali. La TCC può aiutare a migliorare le abilità sociali e a rafforzare il senso di autoefficacia e autostima.
  6. Educazione e Consapevolezza: La TCC può includere sessioni educative per aiutare il paziente a comprendere la natura del disturbo e come le sue azioni influenzano la propria vita e le relazioni con gli altri.

La TCC per la cleptomania è di solito personalizzata per rispondere alle esigenze specifiche del paziente e può essere combinata con altri approcci terapeutici, come la terapia farmacologica, se necessario. La collaborazione con un terapeuta esperto in disturbi dell’impulso può essere particolarmente utile.

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