Un’estate fa
Da qualche anno ho iniziato a fare caso a quanto, avvicinandosi l’estate, sempre più Persone facessero richiesta di un “colloquio conoscitivo per un possibile inizio di un percorso psicologico a settembre”.
Incontrare una Persona a luglio o fine luglio è un grosso rischio in quanto l’incontro successivo al primo, ammesso che ci sia, potrebbe essere programmato dopo 1 mese. Ma Nessuno può e deve essere “rimandato” per cui meglio incontrarsi una volta, con una lunga pausa, che non incontrarsi affatto.
Sulla pagina Instagram di Freeda, Ci hanno sempre detto che l’estate è sinonimo di allegria e spensieratezza, tempo libero per trascorrere le vacanze al sole, al mare, con… | Instagram, un video testimonianza ci dimostra quanto l’estate possa essere il periodo più difficile dell’anno. Ragazz@ e adult@ che hanno un difficile rapporto con il proprio corpo (o con le Persone che contribuiscono a fare in modo che accada), caregiver di parenti in difficoltà o Chi soffre di disturbi depressivi o non ha una rete sociale con la quale condividere emozioni, sentimenti, stati d’animo ma anche ferie e spazi all’aperto (parchi, piscine, mare, montagna etc).
L’estate può avere un impatto emotivamente disturbante essendo, fra l’altro, il periodo dell’anno con il più alto consumo di farmaci ansiolitici, di antidepressivi, di alcol e sostanze.
Sono soprattutto coloro che soffrono di disturbi dell’umore e d’ansia a risentire negativamente di questo periodo dell’anno vivendo per circa 2 mesi un forte senso di disagio fisico ed emotivo.
La chiamano “depressione estiva” o summer blues (non classificata secondo il DSM V) e si manifesta soprattutto con episodi di insonnia prolungata e calo dell’appetito, spesso legate alla difficoltà di non poter condividere spensieratezza e divertimento (“come tutti gli Altri e le Altre”) favorendo negativamente una forte percezione di sentirsi “diversi”, sperimentando isolamento sociale e solitudine.
Ci sono anche dei fattori “fisiologico-ambientali”?
L’aumentata esposizione alla luce solare influenza la produzione di melatonina e serotonina. Ci si aspetterebbe che un loro aumento faccia migliorare la depressione, come in effetti accade in molte persone depresse, ma non in chi soffre di depressione estiva. Il meccanismo, se così possiamo definirlo, è il medesimo che avviene in autunno quando la luce è inferiore e per alcune Persone diventa causa di sbalzi dell’umore e depressione.
Il fattore determinante sembra essere allora non tanto l’aumento o la diminuzione di queste sostanze in relazione alle variazioni della quantità di luce, ma piuttosto il cambiamento troppo improvviso del bioritmo, sia in un senso che nell’altro.
Il ritmo sonno-veglia viene alterato sia quando il foto-periodo si accorcia, in autunno, sia quando si allunga in estate. Alcune persone sono più predisposte a risentire dell’uno, alcune dell’altro. D’estate, alla maggiore luce si aggiungono l’aumento della temperatura e dell’umidità, tutti fattori che influenzano il ciclo sonno-veglia e di conseguenza l’umore.
Il caldo può peggiorare i sintomi di chi soffre di disturbi dell’umore perché di per sé provoca disturbi del sonno e dell’appetito, spossatezza e svogliatezza che sono anche sintomi propri della depressione. Il caldo, inoltre, provoca calo della pressione, tachicardia, sudorazione che a sua volta possono indurre agitazione e confusione mentale. Tutti questi stravolgimenti corporei sono simili ai sintomi dell’ansia e del panico e si sovrappongono ad essi esacerbandoli e provocando ancora più confusione sul proprio stato d’animo.
Come interpreto i “segnali del mio corpo”?
Chi soffre di attacchi di panico tende ad attribuire un significato patologico a sensazioni corporee che possono essere di per sé fisiologiche, innocue e casuali, ma è la “lettura” di queste sensazioni, come qualcosa di pericoloso e minaccioso, che attiva un’escalation di ansia fino all’attacco di panico. Il caldo offre molteplici stimoli da cui può innescarsi un attacco: la stanchezza, il respiro corto, la nausea, i giramenti di testa, uno o più svenimenti, possono scatenare il pensiero che stia avvenendo qualcosa di grave e non risolutivo.
Durante il periodo estivo l’ansia può aumentare in quanto. essendo le giornate più lunghe e dunque con maggior tempo a disposizione, sentiamo, socialmente, di dover aumentare anche i nostri impegni e attività e le energie a disposizione. Ciò può provocare una maggiore irrequietezza.
Nonostante il trend delle ferie si sia redistribuito (non più tutt@ in vacanza ad agosto), la maggior parte delle Persone continuano a scegliere (o essere costrette a farlo) l’ottavo ed il più costoso mese dell’anno in cui le attività commerciali sono quasi tutte chiuse (ad esclusione dei centri commerciali e centri di villeggiatura), il palinsesto televisivo è interrotto (da giugno circa) e vengono a mancare gli abituali punti di riferimento.
Le vacanze continuano ad essere, per la maggior parte delle Persone, un momento a lungo sospirato ma per alcune (in aumento) sono un fattore di stress in quanto richiedono di cambiare abitudini, ritmi, lasciare l’ambiente protetto della propria casa e dei luoghi familiari e la sensazione di controllo che deriva dall’avere le giornate scandite in modo sempre uguale e già organizzato secondo programmi predefiniti (quello che solitamente avviene durante tutto l’anno).
Ansia da organizzazione di vacanza, utilizzo dei mezzi di trasporto (aerei e navi in particolare), difficoltà economiche, indecisione su luoghi e Persone con le quali condividerle, per non parlare di uno dei temi più “spinosi” che è quello dell’esposizione del proprio corpo (no, non è solo la cosiddetta “prova costume” ma anche indossare indumenti più leggeri e meno “coprenti”).
L’amica scrittrice Camilla Vivian, per esempio, ha pubblicato qualche giorno fa un post L’estate è molto spesso un problema. Per chi si trovasse di fronte alla questione ‘non voglio venire al mare, non voglio mettere il costume… | Instagram che, come sempre, trovo utile, attento e delicato come solo lei sa fare (e che non riguarda “solo” alcune Persone). Se ognuno di noi condividesse il modo in cui risolve piccole e grandi difficoltà, momenti di disagio, indicando nomi di negozi, di luoghi etc, sarebbe un Mondo migliore per tutt@!
D’estate la pressione sociale al divertimento è maggiore, l’isolamento e l’esclusione di alcune Persone è ancora più evidente (mascherata d’inverno dalle condizione climatiche etc) e si moltiplicano (o si riducono) le esortazioni degli altri a uscire; tutti elementi che alimentano tristezza, solitudine e angoscia, fino ad arrivare a episodi depressivi.
Inoltre, chi soffre di depressione e ansia tende a confrontarsi con gli altri con una percezione distorta, spesso alimentata dai social network (le altre Persone sono migliori di sé, più felici, più serene, meno problematiche, più sane etc). In un circolo vizioso questa convinzione rigida e distorta induce ulteriormente a chiudersi in sé ed evitare i contatti per sfuggire a un confronto che, nella propria mente, rimarca la propria condizione di sofferenza ed espone a un possibile giudizio negativo.
Rimedi per alleviare la depressione estiva
Rivolgersi ad un@ professionista della salute mentale (quando inizia la stagione estiva, qualche giorno prima di andare in ferie o partire) per piccoli consigli e “dritte” può essere un rimedio per affrontare ansia, stress e agitazione.
Si può inoltre adottare qualche accorgimento per alleviare il malessere, a cominciare dalla cura del corpo.
È importante mantenere un’alimentazione equilibrata, soprattutto nel prediligere cibi ricchi di nutrienti quali vitamine, proteine e sali minerali. È sconsigliato vivamente il consumo di alimenti e bevande con troppi zuccheri e di alcol. Si tratta di sostanze che sembrano dare sollievo temporaneo e che sembrano “agevolare” i rapporti sociali ma peggiorano la situazione una volta finiti gli effetti!
Anche praticare sport o attività fisica (non durante le ore più calde, a meno che non sia in piscina o in luoghi molto freschi) fa bene e rilascia endorfine che favoriscono il rilassamento e rappresentano un aiuto contro la depressione e lo stress.
Per combattere (o gestire meglio) l’insonnia sarebbe meglio preferire il sonno di qualità, seguire orari regolari nel sonno, aspettare un po’ dopo cena prima di andare a letto e staccare i dispositivi elettronici un’ora prima di addormentarsi.
Ultimo consiglio (che è valido per le 4 stagioni) è quello di dedicare del tempo alla lettura. Libri lasciati a metà, libri mai iniziati, fumetti, giornali di gossip estivi. Qualsiasi lettura possa “regalarVi” riposo mentale e leggerezza. Quella leggerezza che dobbiamo allenare ogni giorno dell’anno e che Vi auguro con tutto me stesso.
Buone vacanze (fuori e dentro Voi stessi).
Francesco
Foto: Boxed Water Is Better (@boxedwater) | Unsplash Photo Community