Tea consent…….
Da un post di Graziella Priulla su Facebook
Spesso i processi per violenza sessuale o per molestia si giocano sul consenso della vittima.
Un documento sul tema, usato dalla polizia britannica alcuni anni fa per una campagna di sensibilizzazione, è diventato virale in rete: si intitola Tea Consent:
“Se ancora fai fatica a capire cosa vuol dire consenso, immagina soltanto che invece di prepararti a fare del sesso, stai per preparare una tazza di tè.
Se dici “Hey, ti andrebbe una tazza di tè?” e l’altra ti risponde “Oddio, assolutamente sì, ho una voglia matta di una tazza di tè! Grazie!”, allora sai che vuole una tazza di tè.
Se dici “Hey, ti andrebbe una tazza di tè?” e l’altra fa “uhm” e “ah” e dice “Non sono proprio sicura …”, allora puoi preparargliela o meno ma sii consapevole che potrebbe non berla e che se non la beve – questa è la parte importante – non gliela farai bere (per forza).
Il fatto che tu abbia preparato il tè non vuol dire che hai il diritto di farglielo bere per forza.
Se dicono “no, grazie” allora vedi di non prepararle il tè. Non farle il tè, non farle bere il tè, non prendertela con lei perché non vuole il tè.
Potrà anche dire “si grazie, è molto carino da parte tua” e poi quando il tè è pronto non lo vuole più. Certo è un po’ fastidioso perché tu hai fatto tutto lo sforzo di prepararlo, il tè, ma rimarrà libera dall’obbligo di bere il tuo tè. Voleva il tè, ora non lo vuole più. A volte le persone cambiano idea nel tempo che occorre per far bollire l’acqua nella teiera, fare l’infusione e aggiungere il latte in tazza. E va bene così, le persone cambiano idea, e tu nonostante tutto non hai il diritto di guardarle bere il tè anche se hai fatto tutto lo sforzo di prepararlo.
Se sono prive di sensi, non preparare loro il tè. Le persone svenute non vogliono il tè e non possono rispondere alla domanda “vuoi del te?” perché sono svenute. Ok, forse erano vigili, sveglie, quando hai chiesto se volevano del tè e hanno detto di si, ma nel tempo trascorso mentre l’acqua bolliva, hai fatto l’infusione ed hai messo il latte in tazza, hanno perso conoscenza.
Dovresti solo appoggiare la tazza di tè, assicurarsi che la persona che ha perso i sensi stia bene e – questa è la parte importante – non devi far bere loro del tè. Avevano detto di sì prima, sicuro, ma le persone in stato d’incoscienza non vogliono del tè.
Se qualcuna aveva detto di sì a una tazza di tè, ha cominciato a berlo, e poi ha perso i sensi, si è addormentata, è svenuta prima di finirlo, non devi continuare a versarglielo giù per la gola. Togli la tazza di tè e assicurati che stia bene. Perché le persone che hanno perso conoscenza non vogliono del tè.
Se una persona avesse detto di “sì” a bere un tè a casa sua sabato scorso, questo non significa che voglia che tu faccia il tè per lei ogni volta. Non significa che voglia che tu vada a casa a trovarla per farle il tè e obbligarla a berlo dicendo qualcosa tipo “ma la settimana scorsa il tè lo volevi” e non significa che abbia voglia di svegliarsi con te che le stai versando il tè giù per la gola dicendo “ma il tè la notte scorsa lo volevi”.
Se puoi capire come sia completamente assurdo forzare le persone a bere un tè quando non lo vogliono, e se sei in grado di capire quando le persone non vogliono il tè, allora perché è così difficile capire la stessa cosa quando si tratta di sesso?”
Photo Debbie Hudson Deborah Hudson (myportfolio.com)