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Asessualità e relazioni

Asessualità e relazioni

In questi giorni sto guardando Heartstopper, una serie televisiva britannica, basata sull’omonimo webcomic e romanzo grafico di Alice Oseman. La serie esplora la vita e le relazioni di un gruppo di adolescenti, con un’attenzione particolare alle esperienze della comunità LGBTQ+.

Uno dei personaggi della serie, Isaac, un ragazzo che ha sempre un libro da leggere in mano, viene rappresentato come asessuale. La serie non solo dà visibilità a questo orientamento, ma esplora anche le sfide che una persona asessuale potrebbe affrontare in termini di accettazione personale e sociale. Isaac non è interessato al sesso, ma cerca comunque intimità e connessioni emotive, offrendo una rappresentazione positiva e sensibile dell’asessualità.

Se una persona come Isaac si rivolgesse ad uno psicologo, il lavoro terapeutico potrebbe concentrarsi su:

  • Aiutare Isaac a navigare in relazioni sociali e romantiche senza sentirsi sotto pressione per conformarsi alle aspettative sessuali.
  • Lavorare sull’affermazione del proprio orientamento in un mondo spesso incentrato sulla sessualità.
  • Gestire eventuali sentimenti di isolamento o alienazione derivanti dall’incomprensione degli altri.

Parliamo di asessualità

L’asessualità è un orientamento sessuale caratterizzato da una mancanza di attrazione sessuale verso altri individui. Le persone asessuali (spesso abbreviato in ace) possono non provare desiderio sessuale, ma questo non esclude altre forme di attrazione, come l’attrazione romantica o emotiva. L’asessualità si colloca su uno spettro, con alcune persone che possono provare desiderio sessuale solo in determinate circostanze (ad esempio, in relazioni emotivamente intense) o in quantità molto limitate.

Chi sono le persone asessuali?

Le persone asessuali possono vivere relazioni romantiche, affettive o platoniche, ma la loro mancanza di attrazione sessuale è un aspetto centrale della loro identità. È importante sottolineare che l’asessualità non è una condizione patologica né una disfunzione sessuale, ma un orientamento legittimo come l’eterosessualità, l’omosessualità o la bisessualità. Le persone asessuali possono ancora godere di intimità emotiva e fisica, ma il sesso non è una parte fondamentale del loro benessere.

Alcuni termini associati all’asessualità includono:

  • Graysexual: persone che sperimentano attrazione sessuale in rari casi o a intensità molto bassa.
  • Demisessuali: individui che provano attrazione sessuale solo dopo aver sviluppato un forte legame emotivo con qualcuno.

Come gestire l’asessualità in psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC)

In una psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) per persone asessuali, è importante partire dal riconoscimento che l’asessualità è un orientamento sessuale valido e non patologico. La TCC può essere utile nel supportare le persone asessuali a gestire eventuali disagi psicologici che derivano dalla discriminazione, dallo stigma o dalle pressioni sociali.

Ecco alcuni aspetti che possono emergere in psicoterapia:

  1. Accettazione di sé:
    • In un mondo in cui la sessualità è spesso vista come un aspetto centrale delle relazioni, le persone asessuali possono sentirsi isolate o diverse. La TCC può aiutare a sfidare pensieri disfunzionali legati all’autostima o al sentirsi “anormali”. Si lavora sul riconoscimento e accettazione del proprio orientamento, aumentando la fiducia nel proprio valore.
  2. Gestione dello stigma e delle pressioni sociali:
    • Le persone asessuali possono subire stigma o incomprensioni. La TCC può aiutare a sviluppare strategie per gestire le pressioni esterne e le aspettative sociali, come l’idea che “tutti dovrebbero essere interessati al sesso” o che “senza il sesso non c’è amore”. Attraverso il lavoro sui pensieri automatici e la ristrutturazione cognitiva, il paziente può imparare a gestire meglio queste sfide.
  3. Relazioni e comunicazione:
    • Un’altra area di intervento riguarda le relazioni. Le persone asessuali che vogliono avere relazioni romantiche potrebbero affrontare difficoltà nel comunicare il proprio orientamento ai partner o nel trovare partner che comprendano la loro asessualità. La TCC può offrire strumenti di comunicazione assertiva e problem-solving per affrontare queste sfide in modo sano.
  4. Esplorazione dell’intimità non sessuale:
    • Anche se non c’è desiderio sessuale, le persone asessuali possono voler esplorare altre forme di intimità. La terapia può aiutare a identificare e costruire relazioni che soddisfano bisogni emotivi e affettivi senza la componente sessuale.

Conclusioni

L’asessualità è una dimensione legittima della sessualità umana e, come tale, va trattata con rispetto in psicoterapia. La TCC può offrire supporto a persone asessuali nella gestione delle pressioni esterne, nella costruzione di relazioni soddisfacenti e nell’accettazione del proprio orientamento. La rappresentazione di personaggi asessuali, come Isaac in “Heartstopper”, aiuta a normalizzare e dare visibilità, contribuendo a un maggiore riconoscimento e accettazione sociale.

 

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