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Cambiare lavoro: crisi e dubbi

Cambiare lavoro: crisi e dubbi

I dubbi e le crisi legati al desiderio di cambiare lavoro sono esperienze comuni, specialmente quando una persona si sente insoddisfatta o bloccata in un’occupazione che non le piace. Queste incertezze possono generare una forte ansia e difficoltà decisionali, influenzando negativamente il benessere emotivo e la qualità della vita.

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) può essere un intervento efficace per affrontare queste situazioni, poiché aiuta a riconoscere e gestire i pensieri negativi, le emozioni disfunzionali e i comportamenti che mantengono una persona in una posizione lavorativa indesiderata.

Cause comuni di insoddisfazione lavorativa

L’insoddisfazione lavorativa può derivare da vari fattori, come:

  1. Ambiente di lavoro tossico
    Relazioni difficili con colleghi o superiori, mancanza di supporto o un’atmosfera competitiva e conflittuale possono contribuire a una sensazione di malessere.
  2. Mancanza di sfide o stimoli
    Sentirsi sottoutilizzati o non stimolati intellettualmente può generare noia e disconnessione emotiva dal lavoro.
  3. Conflitti tra valori personali e lavoro
    Quando i valori e le convinzioni di una persona non sono allineati con quelli dell’azienda o dell’occupazione, si può sviluppare un senso di alienazione o insoddisfazione morale.
  4. Burnout o esaurimento
    Il lavoro può diventare fonte di esaurimento fisico ed emotivo, soprattutto se c’è un carico eccessivo o se non si riesce a trovare un equilibrio tra vita personale e professionale.
  5. Desiderio di crescita professionale
    Molti lavoratori sperimentano insoddisfazione quando sentono di non avere opportunità di crescita, sviluppo o avanzamento nella loro carriera.
  6. Paura del cambiamento
    Anche quando una persona non è felice nel suo lavoro attuale, il timore di affrontare l’incertezza di un nuovo percorso può bloccare la decisione di cambiare lavoro.

Dubbi e crisi nella decisione di cambiare lavoro

I dubbi che emergono quando si contempla il cambiamento lavorativo sono spesso influenzati da pensieri automatici negativi e da credenze irrazionali, che possono impedire a una persona di prendere una decisione chiara e coraggiosa.

  1. Paura del fallimento
    “E se cambiassi lavoro e non andasse bene?” Questo pensiero riflette il timore di non riuscire ad adattarsi o di non essere all’altezza in un nuovo contesto lavorativo.
  2. Incertezza economica
    “E se non riuscissi a guadagnare abbastanza?” La preoccupazione finanziaria è spesso una delle principali ragioni per cui le persone esitano a cambiare lavoro, anche se sono profondamente infelici nella loro attuale posizione.
  3. Senso di colpa o lealtà verso il datore di lavoro
    “Non posso lasciare l’azienda, ho lavorato qui troppo a lungo” o “Non voglio deludere il mio capo”. Questi pensieri riflettono sentimenti di lealtà o doveri non reali che ostacolano il cambiamento.
  4. Dubbio su sé stessi
    “E se non fossi in grado di fare qualcosa di diverso?” L’insicurezza rispetto alle proprie capacità è un fattore centrale nell’indecisione lavorativa.
  5. Paura del giudizio altrui
    “Cosa penseranno gli altri se cambio lavoro?” La preoccupazione per il giudizio sociale può influenzare notevolmente la capacità di prendere decisioni autonome e basate sul proprio benessere.

Come la TCC affronta i dubbi e le crisi sul cambiamento lavorativo

La terapia cognitivo-comportamentale è particolarmente efficace nell’affrontare le incertezze legate al cambiamento lavorativo, in quanto si concentra sulla ristrutturazione dei pensieri disfunzionali e sull’adozione di comportamenti più funzionali e orientati agli obiettivi.

1. Identificazione dei pensieri automatici e credenze irrazionali

Uno degli aspetti centrali della TCC è la consapevolezza dei pensieri automatici negativi che contribuiscono all’indecisione. La TCC aiuta a individuare quei pensieri, come “Non troverò mai un lavoro migliore” o “Non sono abbastanza bravo”, e a sfidarli in modo razionale.

  • Esempio: Un terapeuta potrebbe aiutare la persona a riconoscere che il pensiero “Se cambio lavoro, fallirò” è basato su una previsione catastrofica, senza prove reali che ciò accadrà.

2. Ristrutturazione cognitiva

Una volta identificati i pensieri disfunzionali, il passo successivo è la loro ristrutturazione. Questo processo implica il sostituire i pensieri negativi con convinzioni più realistiche e ottimistiche.

  • Esempio: Cambiare il pensiero “Non sono capace di trovare un lavoro migliore” con “Ho già superato molte sfide in passato e ho le capacità per farlo di nuovo”.

3. Esplorazione delle opzioni e presa di decisioni razionali

La TCC aiuta le persone a prendere decisioni in modo più razionale e meno emotivo, analizzando pro e contro, valutando i rischi in modo oggettivo e sviluppando un piano d’azione concreto. Una tecnica utile è la valutazione costi-benefici, che consente di confrontare chiaramente le conseguenze del restare nel lavoro attuale con quelle di cambiarlo.

  • Esempio: Fare una lista dettagliata dei vantaggi e degli svantaggi del lavoro attuale rispetto a un possibile cambiamento può chiarire la decisione.

4. Gestione dell’ansia e delle emozioni

La TCC insegna strategie per gestire l’ansia e altre emozioni che bloccano il cambiamento. Tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la mindfulness, possono essere utili per ridurre lo stress legato all’incertezza.

  • Esempio: La persona impara a identificare le situazioni che scatenano ansia e a rispondere in modo più calmo e riflessivo, piuttosto che evitare completamente la decisione.

5. Costruzione della fiducia in sé stessi

La TCC lavora sulla costruzione dell’autostima e sulla fiducia nelle proprie capacità. Spesso, i dubbi sul cambiamento lavorativo sono legati a una bassa percezione delle proprie competenze. Attraverso il riconoscimento dei successi passati e la sfida alle credenze negative, la persona può sviluppare una maggiore fiducia in sé stessa.

  • Esempio: Il terapeuta potrebbe guidare la persona nel riflettere sulle sfide professionali superate in passato e su come queste esperienze dimostrino la sua resilienza e abilità.

6. Pianificazione del cambiamento graduale

La TCC incoraggia a non prendere decisioni impulsive, ma piuttosto a pianificare un cambiamento graduale e ben strutturato. Questo potrebbe includere la ricerca di nuove opportunità lavorative mentre si mantiene il lavoro attuale, oppure la pianificazione di competenze da acquisire prima di fare il salto.

  • Esempio: La persona potrebbe fissare obiettivi settimanali, come aggiornare il proprio curriculum o esplorare opportunità di networking, per avvicinarsi gradualmente al cambiamento.

Conclusione

La terapia cognitivo-comportamentale offre strumenti pratici ed efficaci per affrontare i dubbi e le crisi legate al cambiamento lavorativo. Attraverso l’identificazione e la ristrutturazione dei pensieri negativi, la gestione dell’ansia e lo sviluppo di piani d’azione concreti, la TCC può aiutare una persona a superare le incertezze e a prendere decisioni basate sul proprio benessere e realizzazione personale.

Fonte foto: Ben Wicks (@profwicks) | Unsplash Photo Community

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